La marmotta alpina è ben diffusa nell’area del Parco dove costituisce un elemento faunistico di particolare rilievo, facilmente percepibile dai visitatori e caratterizzante gli ambienti alpini. Nel Parco occupa soprattutto le praterie alpine tra i 1900 e i 2600 di altezza: è distribuita soprattutto sulla Catena Lusia-Bocche-Juribrutto, nell’area Val Venegia-Rolle-Malga Fosse, sulla Catena del Lagorai e sul Massiccio Tognola-Cima d’Arzon, dove sono presenti sia colonie numerose che nuclei isolati. Altre colonie, più localizzate, si trovano in Val Canali, a Sora Ronz e nella zona della Pala Monda-Col Verde.
Complessivamente si stima la presenza di 200-230 nuclei famigliari e di 1200-1500 esemplari.
Lo studio è stato condotto attraverso la cattura degli animali con apposite trappole a scatto.
Le attività svolte nel triennio 2019-2021 hanno permesso di raggiungere buona parte degli obiettivi prefissati dal progetto di ricerca, in particolare: la cattura e il marcaggio tramite marche auricolari e microchip sottocutanei, di esemplari di marmotta; la ricattura di tali soggetti e l’applicazione di modelli di cattura-marcatura-ricattura; la stima dell’abbondanza e della densità della popolazione campione; la valutazione dei parametri riproduttivi; la sperimentazione contemporanea di differenti metodologie speditive, ma al contempo robuste, di stima della consistenza; la raccolta di materiale organico per indagini parassitologiche; la raccolta di campioni biologici per analisi genetiche.
Qui è possibile consultare la Relazione dell’attività del triennio 2019-2021