La lontra torna a diffondersi nelle Alpi – e pone i ricercatori di fronte a un grande punto interrogativo. Perché non è ancora stato chiarito in che modo la lontra sta tornando nello spazio alpino. Per molti anni la carta di diffusione di questo mustelide presentava una grande macchia bianca proprio sulle Alpi. In Svizzera, nonostante il divieto di caccia, la popolazione si è ridotta ai minimi termini, tanto da essere considerata estinta.
Il motivo principale è la modifica degli habitat, in particolare la regimazione e la riduzione delle portate dei corsi d’acqua.
Ora però la lontra sta ritornando nelle Alpi: in Francia, in Slovenia e soprattutto nelle Alpi orientali – in Stiria così come in Alta e Bassa Austria – gli avvistamenti di lontre sono in aumento. Un progetto di ricerca svizzero avviato nel maggio 2010 cerca di determinare quali caratteristiche deve avere il territorio ideale di una lontra. Le ricercatrici e i ricercatori sperano così di contribuire a creare le condizioni che consentano il ritorno della lontra nel territorio alpino svizzero. Viene avanzata l’ipotesi che il ritorno della lontra nelle Alpi sia favorito dal divieto di produzione di PCB, inquinanti persistenti che inibiscono la riproduzione degli animali, e dalla grande disponibilità di cibo offerta dagli allevamenti ittici.
Fonte: www.spiegel.de/wissenschaft/natur (de), www.prolutra.ch (de/fr)
Va ricordato che questo simpatico e intelligente animale è importante per i territori del Parco. Infatti proprio nei corsi d’acqua di Primiero e Vanoi è stata segnalata per l’ultima volta in Trentino.
Non a caso leggende e storie locali la vogliono protagonista di epiche imprese e molti Comuni e la Comunità di Primiero hanno nel loro stemma proprio la lontra.
“. ..una sera d’inverno, di ritorno da una delle tante escursioni tra vecchie borgate, Roswitha Asche mi consegnò una cartella piena di disegni ad acquerello che illustravano la fluitazione del legname dalle nostre valli alla laguna di Venezia e mi chiese di trarne un racconto. La narrazione doveva seguire passo passo il percorso di una lontra che faceva capolino da ogni disegno…erano le ultime testimonianze che Roswitha voleva fissare nei suoi disegni…Posso testimoniare che alcuni antichi manufatti, rimasti per decenni nell’attesa di essere ritratti, ormai esausti crollarono di lì a poco sparendo per sempre.” Era il 1996.
Con queste parole Giulio Tollardo apre il volume della collana rivolta ai bambini (e non solo) che il Parco ha pubblicato e che s’intitola La lontra e il menadàs e proprio questi sono i disegni che sono stati esposti, la scorsa estate, a Villa Welsperg incorniciati, appunto, dal racconto di Giulio.
La mostra è ancora visitabile, presso lo spazio espositivo di Villa Welsperg, con i seguenti orari:
Dal 1/1 al 31/5
tutti i giorni feriali
dalle 9.30 alle 12.30
e dalle 14 alle 17
Dal 18/4 al 31/5
tutti i giorni festivi e il 23/4
dalle 10 alle 12.30
e dalle 15 alle 18