Il gallo cedrone è una specie ad elevato valore conservazionistico e rientra nell’allegato A della “Direttiva Uccelli”.
Scomparso in gran parte delle Alpi, è ancora presente nel Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.
Il Gallo cedrone, al pari di altri tetraonidi, come il Fagiano di monte, la Pernice bianca e il Francolino di monte, si adatta al rigido clima invernale tipico degli ambienti freddi. All’interno del Parco trova il suo habitat fra le fustaie mature poste tra 1200 e i 2000 metri di altezza.
L’importanza di questa specie e la sua presenza all’interno dell’area protetta hanno portato il Parco ad avviare sin dai primi anni novanta del secolo scorso una intensa attività di monitoraggio e, a partire dal 2008, uno specifico studio, applicando la tecnica della radiotelemetria. Attraverso l’applicazione di un radiocollare di appena 19 grammi, sugli esemplari catturati, è stato possibile seguire gli spostamenti nel corso del tempo e di raccogliere importanti dati e informazioni sull’utilizzo dell’habitat.
Attraverso questa ricerca è stata possibile l’acquisizione di conoscenze approfondite sulla specie e, in particolare, sugli spostamenti e sulle esigenze ambientali, indagando anche i fattori che possono influenzare la dinamica di popolazione.
Le attività svolte in 25 anni sul gallo cedrone sono contenute nel quattordicesimo volume della collana editoriale “Quaderni del Parco” dal titolo “Ricerca, conservazione e gestione del gallo cedrone”.
Attraverso questo ampio volume è possibile conoscere e approfondire la specie, l’area di studio, le attività di monitoraggio e ricerca e le linee guida per una corretta conservazione; nella parte finale sono inoltre contenuti gli atti del Convegno internazionale “Urogallus 2016”.
Il volume è stato finanziato dal PSR, Piano di Sviluppo Rurale