Nei pressi del fienile di Villa Welpserg, da alcuni anni è stato allestito un grande e ordinato orto che attira l’attenzione e la curiosità dei visitatori che proprio qui iniziano il percorso delle “Muse fedaie”.
E’ il campo custode, ed è sicuramente un piccolo tassello di biodiversità coltivata, nell’ambito del progetto “Val Canali, una Valle Biodiversa”. Nel campo si trovano fagioli, patate e mais, come nella miglior tradizione contadina, orzo, grano saraceno e gli ortaggi di montagna. Il campo custode della Val Canali ha anche finalità educative. Infatti, i semi sono anche i protagonisti di alcune attività didattiche che il Parco, di anno in anno, propone alle scuole.
Dai diari di Giacomo Castelrotto, che fu al servizio dei Conti Welsperg, sappiamo che questi prati, nel Cinquecento, oltre a dare il foraggio per nutrire 40 capi di bestiame, venivano coltivati a cereali. L’altitudine del luogo è però tale che il campo non può oggi avere come fine tanto la produzione di vegetali, quanto la produzione e conservazione delle sementi delle antiche varietà dei prodotti agricoli locali, con l’intento di favorirne la diffusione. A questo proposito è utile ricordare che nel fondovalle del Primiero, dentro e fuori i paesi, si possono contare ben 1.500 orti.
Da questo dato è iniziata una riflessione che da tempo sta coinvolgendo la condotta di SlowFood Feltrino e Primiero, Sezione di Primiero, sui piccoli appezzamenti coltivati che costellano il paesaggio, che essendo un patrimonio di saperi, esperienze e prodotti d’eccellenza, non deve essere disperso e soggetto ad abbandono.
A questo proposito le associazioni volontarie impegnate nella salvaguardia della varietà delle piante antiche una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha confermato il divieto di commercializzare sementi di varietà tradizionali che non siano state iscritte nel catalogo ufficiale europeo. Di fatto questa sentenza rappresenta il venir meno dell’unica alternativa a sementi industriali ed OGM.
Chi volesse avere informazioni dettagliate sulle sementi prodotte nel campo custode può contattare il Parco.