Presentata, nelle scorse settimane, la mostra estiva del Parco di Paneveggio Pale di San Martino, allestita a Villa Welsperg fino al 30 settembre. Si intitola “La lontra e il menadàs” ed è la storia di un lungo viaggio sul fiume dal Primiero a Venezia, magnificamente illustrata negli acquerelli dell’artista tedesca Roswitha Asche, scomparsa nel 2006.
Dopo i “Bambini di montagna”, arriva una seconda importante mostra per il Parco di Paneveggio – Pale di San Martino, che si è affidato ai dipinti dell’artista tedesca Roswitha Asche, scomparsa 4 anni fa, per narrare la storia affascinante e commovente dell’amicizia fra un ragazzo e una lontra, in un lungo viaggio che si conclude a Venezia.
Roswitha Asche è un’artista sicuramente anomala nel panorama internazionale: si è sempre occupata di rilievo dei manufatti della cultura materiale e dell’architettura rurale di area tirolese, realizzando splendidi acquerelli che però non ha mai commercializzato.
Presso il Parco di Paneveggio – Pale di San Martino sono depositati infatti circa 1.200 sue opere: “Roswitha Asche è arrivata nel Primiero nel 1993 e fino alla data della sua morte, nel 2006, ha soggiornato spesso tra il Vanoi e altre località della zona – ha commentato il direttore del Parco, Ettore Sartori – In questo senso si può dire che il Parco ha compiuto per quest’artista un’azione di mecenatismo moderno, lasciandola dipingere in piena libertà tutto ciò che attirava il suo sguardo. Prima della sua scomparsa stava curando una mappatura degli edifici rurali del Trentino. Ritengo ci abbia affidato un patrimonio straordinario, che documenta tutti i manufatti della cultura materiale quotidiana del mondo contadino di montagna, che stanno scomparendo”.
La mostra “La lontra e il menadàs” è dunque un’omaggio a quest’artista etnografica: “La pratica della fluituazione del legname, e dei menadàs ovvero gli uomini che lo conducevano, stava scomparendo dalla memoria – ha proseguito il direttore Sartori – È merito di Roswitha Asche aver ricostruito la filiera del legno dal Primiero fino a Venezia”.
Un tempo infatti Venezia era fra i principali fruitori del legname trentino, utilizzato sia per la flotta di imbarcazioni, sia per il commercio nel Mediterraneo. Ma questa rotta fluviale si è interrotta bruscamente, con la captazione delle acque ad uso irriguo e con l’irregimentazione dei corsi fluviali. “A quattro anni dalla sua prematura scomparsa, abbiamo ritenuto giusto esaudire il suo desiderio pubblicando insieme alla libreria editrice Agorà di Feltre il libro “La lontra e il menadàs”, con testi di Giulio Tollardo, secondo volume della collana per bambini “Favoloso Parco”, nonché realizzando una mostra tratta dal racconto con le tavole originali da lei illustrate – sono state le conclusioni del direttore – L’allestimento è arricchito da una sezione naturalistica sulla lontra, un animale importante per il Primiero e il Vanoi, in quanto proprio in questi corsi d’acqua è stata segnalata per l’ultima volta in Trentino. Non a caso leggende e storie locali la vogliono protagonista e molti comuni del Primiero hanno nel loro stemma proprio la lontra. Speriamo che, come nel racconto, possa ritornare presto nei nostri corsi d’acqua”.
Info
La lontra e il menadàs.
La storia del lungo viaggio a Venezia nei dipinti di Roswitha Asche
A Villa Welsperg fino al 30 settembre
Orari: 9-12.30, 15-18