Il tema della mostra è suddiviso in tre macro sezioni, definite in base agli ambiti indagati; due di queste sono state a loro volta suddivise in tre sottosezioni. La macro sezione degli Aspetti naturali è raccontata attraverso le sottosezioni: ACQUA, GHIACCIO e FREDDO, quella della Fauna con UCCELLI, FALENE e CARABIDI, mentre quella della FLORA è stata sviluppata attraverso i POLLINI. L’allestimento comprende anche il focus sui tre principali ghiacciai del Parco ovvero quelli della Fradusta, del Travignolo e della Pala.
Il tema dei cambiamenti climatici, di stretta attualità, è affrontato partendo dai dati di una serie di monitoraggi sull’Altopiano delle Pale di San Martino. L’obiettivo dell’attività scientifica è quello di creare serie storiche di dati che possano essere comparate tra di loro al fine di comprendere l’effettivo impatto di tali cambiamenti sugli ambienti e sulle specie d’alta quota e per promuovere, eventualmente e dove possibile, azioni di adattamento. La scelta del massiccio delle Pale di San Martino deriva dal fatto che in tale ambito sono presenti le quote più elevate del Parco, caratterizzate dalla presenza di ghiacciai e nevi perenni e di un significativo ambiente alpino, condizione che garantisce la presenza di specie animali e vegetali tipiche, con distribuzione geografica spesso limitata.
Tra gli aspetti indagati risultano i ghiacciai e i nevai, sentinelle importanti per l’accertamento dei cambiamenti climatici.
Sono state approfondite anche le conoscenze sulle doline, fondamentali per la comprensione dei meccanismi di formazione delle basse temperature, e sull’idrogeologia, per valutare anche gli effetti della riduzione dei ghiacciai e dei nevai sulle risorse idriche. Allo stesso tempo, per la componente vegetazionale, si stanno registrando sistematicamente i periodi di fioritura e le quantità di polline prodotte da varie specie floristiche, al fine di evidenziare eventuali relazioni con l’aumento delle temperature.
Relativamente agli aspetti faunistici, invece, l’attenzione è stata focalizzata in particolare sullo studio di alcune specie che vivono in ambienti di estensione limitata. Si tratta di specie che hanno una nicchia ecologica ristretta o un limitato areale di distribuzione e quindi teoricamente maggiormente vulnerabili a modificazioni ambientali. In questa prospettiva, il contesto naturale delle Pale di San Martino costituisce un interessante “laboratorio all’aperto” per approfondire gli aspetti del cambiamento climatico.
La mostra resterà allestita fino al 30 ottobre e sarà visitabile su prenotazione e nei fine settimana. Maggiori informazioni: ProLoco Lamon 0439 96393 – prolocolamon@libero.it