All’interno del Settore della Ricerca dell’Ente Parco, quella avviata nel 2009 sul gallo cedrone, il più grande fra i galliformi italiani, riveste un ruolo molto importante.
“Questa ricerca scientifica del Parco – sottolinea il Direttore del Parco, Vittorio Ducoli – è rivolta alla biologia del gallo cedrone, per studiare lo status della specie, approfondendo gli spostamenti e le esigenze ambientali, indagando anche i fattori che influenzano la dinamica di popolazione al fine di individuare idonee misure di conservazione di questa importante specie, ormai scomparsa dalla maggior parte delle foreste delle Alpi, ma ancora presente con una densità significativa nell’area del Parco”.
Per questa ricerca il Parco ha collaborato, fin dagli inizi, con l’Università di Friburgo, in particolare con la prof. Ilse Storch, tra i maggiori studiosi di tetraonidi a livello mondiale, referente per tali specie della IUCN (Organizzazione mondiale per la conservazione della natura) e con il dott. Luca Rotelli, esperto di galliformi.
In questi giorni è stata rinnovata la Convenzione fra l’Ente Parco e l’Ateneo tedesco.
La Convenzione riguarda lo studio sul successo riproduttivo del gallo cedrone e la definizione di idonee misure di conservazione, volte a tutelare questa specie nel Parco.
In particolare, prevede la realizzazione di ulteriori catture di esemplari di gallo cedrone con le modalità previste nel programma di ricerca e il monitoraggio radiotelemetrico degli animali radiocollarati.
L’Università di Friburgo condurrà l’analisi del successo riproduttivo della specie e dei fattori che lo influenzano ed entro l’agosto di quest’anno, predisporrà una relazione finale con una dettagliata presentazione e valutazione dei risultati emersi.