La fluitazione del legname dal Vanoi e Primiero a Venezia
“UnFiumedilegno”presenta il mondo che ruotava intorno al prelievo e al trasporto del legname.
L’artista Roswitha Asche, mancata nel 2006, che tanto della sua attività ha dedicato ai territori trentini, altoatesini, veneti e al Parco Paneveggio Pale di San Martino, nel suo essere pittrice del tutto originale, è stata anche attenta osservatrice, ricercatrice, quasi puntigliosa catalogatrice di luoghi, paesaggi e manufatti spesso andati perduti; in molti casi Roswitha è riuscita a fermarli, per la nostra memoria, nei suoi dipinti. È stata un’artista eccezionalmente prolifica e tra i suoi tanti lavori ha voluto anche testimoniare di un intero mondo, quello della fluitazione, assai sfaccettato e importante per le genti di questi luoghi. Lungo i corsi d’acqua del Vanoi, del Cismon e del Brenta ritrasse persone, attrezzi, luoghi, centri abitati, officine, mulini, sbarramenti, segherie che brulicavano, fino ai primi decenni del secolo scorso, lungo le loro acque, da Caoria e da Primiero fino a Padova e Venezia. Molti anni addietro, nel 1994, questo suo lavoro di testimone, insieme alla sua originale creatività, diedero luogo a una mostra dal titolo “Un fiume di legno: la fluitazione del legname dal Vanoi e Primiero a Venezia”, corredata da un volumetto dallo stesso titolo e pubblicato dal Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, frutto del lavoro di ricerca e documentazione di Gianfranco Bettega e di Ugo Pistoia. Il Parco Paneveggio Pale di San Martino ha dato nuova e più aggiornata veste all’allestimento del ’94 realizzando una mostra assai variegata. Oltre che riprendere i testi approfonditi e riproporre i dipinti di Roswitha Asche, tra cui un grande diorama con l’intero percorso dei tronchi dai monti alla Laguna, la mostra presenta tutto il mondo che ruotava intorno al prelievo e al trasporto del legname, un mondo del tutto scomparso, sebbene non molto lontano.
Suddivisa in varie sezioni ed arricchita da diversi approfondimenti la mostra ci racconta della vita durissima e pericolosa dei boschieri, gli operai specializzati nell’abbattimento del legname che, nei luoghi più impervi, tagliavano e segavano a mano i tronchi; ci narra delle imprese dei conduttori che conducevano poi taglie e bore giù per canaloni, rìsine e cave dai versanti più impervi fino ai torrenti. Da qui era l’acqua il mezzo di trasporto, ma non meno pericoloso era il lavoro dei menadàs che lungo torrenti stretti ed impetuosi dovevano far arrivare il legname fino alle giare del Cismon e del Brenta le cui acque più tranquille permettevano la fluitazione legata, ossia il trasporto dei tronchi sotto forma di zattere.
Il testimone passava allora agli zattieri che giungevano col loro carico fino a Venezia, al porto delle Zattere appunto, o al Bassanello di Padova. La serie dei protagonisti illustrati che accompagna la visita continua con il Supremo delle Selve, giudice insindacabile e supervisore sulla gestione del bosco ma anche con altri personaggi quali Angelo Michele Negrelli, figura di spicco nell’ambito del commercio del legname in Primiero tra sette e ottocento o San Nicolò -Nicola da Bari- la cui storia lo porta a divenire protettore delle acque e, per questo, a risalire dal Mediterraneo al Brenta, all’Adige, al Piave fino alle valli più sperdute quali quelle del Cismon e del Vanoi.
Molte altre informazioni riguardano gli innumerevoli attrezzi usati nelle diverse fasi, i regolamenti di gestione del bosco, la varietà di pezzature del legname commerciato, i dazi imposti, il potere dei mercanti, le macchine ad acqua che fiorivano lungo i torrenti, le immense quantità di legname che scendevano a sfamare la richiesta della pianura. Le grandi città della Serenissima fagocitavano questa materia prima impiegata praticamente per tutto, dall’edilizia all’ebanisteria, dall’artigianato alla liuteria, fino all’uso come combustibile, per non tacere del largo utilizzo per il solo arsenale di Venezia.
I contenuti della mostra “Un fiume di legno” derivano dalla pubblicazione omonima edita da Priuli & Verlucca nel 2010.
La mostra, realizzata proprio con l’intenzione di farla fluitare fino a Venezia è stata fin’ora esposta a:
- 2010, Museo degli Usi e Costumi della Gente trentina – San Michele all’Adige (TN)
- 2010, Palazzo Someda – Fiera di Primiero (TN)
- 2010, Palazzo Angeli – Fonzaso (BL)
- 2011, Casa dell’Ecomuseo – Canal San Bovo (TN)
- 2011, Palazzo Bonauguro – Bassano del Grappa (VI)
- 2011, Casa delle Associazioni – Valstagna (VI)
- 2012, Forte Marghera – Mestre (VE)
- 2012, Chiesa di San Daniele – Lamon (BL)
- 2014, Bovolenta (PD)
- 2016, Arsenale di Venezia – Tesa 105
- 2017, Biblioteca della SAT – Trento