“L’importanza degli alberi si fonda sulla certezza che senza di loro, l’umanità, così come la conosciamo, non esisterebbe. L’affermazione potrebbe sembrare eccessivamente enfatica, ma è merito loro se il pianeta terra ha un’atmosfera respirabile. Hanno fornito all’uomo materie prime, alimenti, riparo. Hanno donato il conforto dell’ombreggiamento e la stabilità dei suoli, energia e principi attivi per curarci e appagamento alla vista. Di alberi si scrive nei grandi classici e nella letteratura popolare, sono ovunque, fanno parlare e, soprattutto, sopravvivono all’uomo, pertanto rappresentano delle entità quasi sovrannaturali”.
Questa frase, che troviamo nell’introduzione della mostra, assume un significato particolare pensando al 29 ottobre 2018, quando la “Tempesta Vaia” si è abbattuta anche sulle foreste di parte del Trentino lasciando milioni di metri cubi di alberi rovesciati. E proprio da questo incredibile sconquasso è nata l’idea per questa nuova mostra del Parco, una mostra per parlare di alberi come una parte di noi, di quello che offrono con la loro presenza plurimillenaria accanto all’uomo. La mostra racconta esperienze del rapporto fra l’uomo e la natura, che in questo caso è rappresentata dagli alberi. Ognuna delle voci rielabora a proprio modo lo stesso soggetto in una visione intima fatta di immagini, esperienze, ambizioni, ispirazioni e aspirazioni.Microstorie, spaccati di vita, per descrivere un bene comune, messo a dura prova dagli eventi di fine ottobre 2018, dove il vento, protagonista assoluto, ha ridisegnato ampie porzioni di territorio boscato.
La mostra parla attraverso gli occhi, il cuore e le mani di tecnici, artigiani, professionisti, appassionati, artisti e bambini.