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Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino Da Passo Rolle, verso i luoghi teatro della Grande Guerra, dove un recente intervento del Parco permette di scoprire le opere campali. Passo Rolle, ai piedi del Cimon della Pala, rappresenta una zona molto interessante da un punto di vista geologico, è infatti un luogo dove si contrappongono…
Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino
Da Passo Rolle, verso i luoghi teatro della Grande Guerra, dove un recente intervento del Parco permette di scoprire le opere campali.
Passo Rolle, ai piedi del Cimon della Pala, rappresenta una zona molto interessante da un punto di vista geologico, è infatti un luogo dove si contrappongono in modo spettacolare due tipi di rocce molto diverse tra loro, ossia i porfidi quarziferi della catena del Lagorai, formazioni magmatiche facilmente riconoscibili per la colorazione che varia tra il rosso, il rosso-bruno e il verde, e le candide e svettanti cime dolomitiche delle Pale di San Martino, di origine sedimentaria.
Si possono, così, ammirare ampie porzioni di Siti di importanza Comunitaria (Pale di San Martino e Lagorai Orientale) inseriti all’interno della Rete europea delle aree protette “Natura 2000”.
Nell’anno che ricorda il Centenario dell’inizio della Grande Guerra è possibile incamminarsi dal Passo verso alcuni luoghi teatro del Conflitto.
Il Monte Castellazzo è uno di questi luoghi.
Si trova in una posizione strategica a cavallo tra il massiccio delle Pale di San Martino, il Lagorai e il gruppo di Bocche-Iuribrutto.
La posizione dominante rispetto al valico dolomitico del Passo Rolle, ha fatto del Castellazzo sin dall’antichità, ma soprattutto durante il Primo conflitto mondiale, un luogo di importanza militare.
Sono molte, quindi, in questa area le opere campali come trincee, percorsi, baraccamenti, piazzole di teleferiche, depositi di munizioni.
La riqualificazione e la valorizzazione di questa area ad opera del Parco ha previsto interventi accuratamente mirati per la ripulitura di alcune di queste opere.
Recentemente i lavori si sono conclusi con la posa di una specifica segnaletica informativa.
Ora, idonee strutture informative raccontano nel dettaglio i siti campali recuperati, inserendoli nell’ampio contesto del Fronte.
Nel contempo la segnaletica pone attenzione a comunicare al visitatore i valori ambientali presenti sul Monte Castellazzo e la necessità del loro rispetto.
La zona rientra, infatti, nel perimetro del Parco, ed è classificata come riserva integrale, quindi con il più alto grado di tutela di habitat e specie richiesto dalla normativa.
Inoltre, è compresa all’interno di un Sito di Importanza Comunitaria previsto dalla rete Natura 2000, in Zona di Protezione Speciale e in IBA (Important bird area).
L’intervento di sistemazione ambientale attuato dal Parco ha inteso anche adeguare le modalità della fruizione rispetto alle nuove emergenze poste dalla frequentazione da parte dei molti fruitori del Trekking del Cristo Pensante, sistemando il sentiero d’accesso esistente e individuando un percorso di rientro alternativo.
Percorso, tempi e dislivelli
Da Passo Rolle (1984 metri s.l.m.) si deve raggiungere la Baita Segantini (2182 metri s.l.m.) presso il Passo della Costazza. Vi è la possibilità di utilizzare in estate le navette (15 minuti il tempo di percorrenza) in partenza dal Passo.
A piedi il tempo di percorrenza e di circa un’ora (tre chilometri di distanza e 200 metri di dislivello).
Dalla Baita Segantini di deve imboccare il sentiero R01 (completamente tabellato) per procedere per circa un’ora.
La prima parte del sentiero procede pianeggiante e in leggera discesa.
L’ultima parte è in salita per arrivare alla Cima Castellazzo (2333 metri s.l.m.).