Da Paneveggio a Malga Bocche

E’ un itinerario che permette di conoscere e vivere il paesaggio del settore settentrionale del Parco Naturale. La parte iniziale dell’itinerario conduce all’interno della maestosa foresta di Paneveggio. Si tratta di un vasto lembo di bosco che si estende a ventaglio sull’alto bacino del Travignolo, tra la catena del Lagorai, le Pale di San Martino…

E’ un itinerario che permette di conoscere e vivere il paesaggio del settore settentrionale del Parco Naturale. La parte iniziale dell’itinerario conduce all’interno della maestosa foresta di Paneveggio. Si tratta di un vasto lembo di bosco che si estende a ventaglio sull’alto bacino del Travignolo, tra la catena del Lagorai, le Pale di San Martino e le Cime di Bocche. Siamo su una quota compresa tra i 1400 e 2150 metri. L’ultima parte del percorso permette di osservare l’ambiente sia dolomitico che porfirico. Giunti, infatti, nella zona dei pascoli di Malga Bocche, circondati da meravigliosi boschi di Larici e Pini Cembri, si potrà ammirare un meraviglioso panorama sia verso le Pale di San Martino sia verso la Catena del Lagorai. Sono entrambi siti di importanza comunitaria, all’interno della Rete europea delle aree protette “Natura 2000”. La zona di Malga Bocche è all’interno della zona speciale del gallo cedrone e dei forcelli, tetraonidi dal comportamento regale e dal canto particolare.

Partenza

Si parte dalla località Paneveggio dove è presente un ampio parcheggio accanto al Centro visitatori che è raggiungibile anche utilizzando le navette in partenza dalla Valle di Fiemme e dalla Valle di Primiero (per gli orari è possibile consultare la pubblicazione “Il Parco in tasca” o la pocket card, disponibili anche sul sito web del Parco www.parcopa.org). Orario estivo del centro 9-12.30 e 14-17.30. tel. 0462/576283.

Tempi e dislivelli

Il percorso è ad anello. Il tempo di percorrenza è di 1 ora e 30 minuti all’andata. Al ritorno è possibile calcolare ancora lo stesso tempo perché il percorso è più ampio. Si parte da Paneveggio (1524m) e si raggiunge Malga Bocche (1946m), il dislivello è di circa 400 metri.

Guide e carte

Viene consigliata la Carta Topografica del Parco per escursionisti (reperibile presso i Centri Visitatori del Parco).

Descrizione del percorso

L’itinerario parte da Paneveggio, accanto alla mensa del Demanio forestale, situata ad un centinaio di metri a monte della Stazione forestale. Il primo tratto coincide con il percorso Val Miniera. Lungo questo tratto di sentiero sono presenti precise indicazioni ad ogni bivio. Si attraversano così straordinari ambienti, costituiti dalla grande foresta di Paneveggio. Qui, gli abeti rossi costituiscono quasi il 90 % degli alberi della foresta. Tra di essi ne sopravvivono ancora di secolari, che possono raggiungere i 40 metri di altezza. Dopo circa 30 minuti lungo questo sentiero si giunge ad una strada forestale che si percorre per circa un quarto d’ora. Ci si immette, quindi, su una mulattiera, a tratti lastricata, risalente alla Prima Guerra mondiale. Dopo circa 45 minuti si giunge nei pressi dei pascoli; qui prima di lasciare la mulattiera è possibile ammirare una suggestiva visione sul Rio Bocche, che crea lungo la sua discesa delle forre straordinarie. Dalla Malga una visione unica permette di vedere l’incontro fra le Pale di San Martino e la Catena del Lagorai. Per il rientro dalla malga si può cambiare leggermente tragitto il sentiero segnavia 626 CAI, che parte proprio di fronte alla malga, verso valle. Dopo 20 minuti lungo questo sentiero ci si trova sulla strada forestale pianeggiante che, dopo poco più di un’ora, conduce nuovamente a Paneveggio, accanto alla Stazione Forestale. Al Centro Visitatori di Paneveggio, denominato “Terra Foresta”, è raccontata la foresta omonima di abete rosso, nota a tutti come la Foresta dei Violini per la qualità dei suoi ambienti di risonanza usati dai liutai di ogni tempo. Quest’anno, presso lo spazio espositivo del centro, è allestita la mostra dedicata alle farfalle presenti nel Parco. Le specie di papilionoidei censiti nell’ultimo biennio appartengo a 91 specie con diverse di queste particolarmente rare e di interesse comunitario.