I Laghi di Colbricon
I laghetti di Colbricon, sono uno dei contesti più straordinari del Parco. Si raggiungono da passo Rolle dopo mezz’ora di camminata. Lungo il percorso si può osservare sia lo splendido panorama verso le Pale di San Martino con il Cimon della Pala sia la Catena del Lagorai. Oltre alla vegetazione ricca di piante arboree secolari come larici e pini cembri, non è escluso che si possano osservare vari esemplari di fauna alpina, come camosci, marmotte, aquile. Dopo aver camminato lungo spettacolari foreste, quasi all’improvviso, compare allo sguardo del visitatore lo splendido scenario dei Laghi di Colbricon.
I laghetti sono di origine glaciale: sorgono rispettivamente a metri 1909 il più piccolo e a metri 1922 il meridionale, a breve distanza dal Rifugio Colbricon. Questi specchi d’acqua sono immersi in uno straordinario paesaggio di cespuglieti nani, rododendri e ginepri. Da qui è possibile osservare di fronte la cima del Colbricon. L’area fu teatro di guerra tra italiani e austriaci tra il 1915 e il 1918.
I Laghi di Colbricon costituiscono una zona interessante sia dal punto di vista naturalistico che archeologico. Sulle rive dei laghetti vennero trovati importanti reperti risalenti al Mesolitico che segnalavano un insediamento di cacciatori che lavoravano la selce per produrre oggetti vari per la caccia e l’uso quotidiano. Dai Laghi di Cobricon è possibile scendere verso la Val Bonetta e gli alpeggi di Malga Ces e da qui, attraverso un percorso carozzabile, si raggiungere San Martino di Castrozza.