In questi giorni, sono arrivati nel territorio del Parco, 16 esemplari di pecore di razza Lamon, razza che il Parco ha già introdotto in Val Canali a partire dal 2009.
“Questo ulteriore e importante tassello – spiega il Direttore del Parco, Vittorio Ducoli – è legato ad un importante progetto Life+ presentato dalla Provincia, denominato TEN – Trentino Ecological Network e approvato dall’Unione Europea, che ha come obiettivo generale la pianificazione a lungo termine dei programmi di gestione e conservazione di rete Natura 2000 in Trentino. Il Parco Paneveggio Pale di San Martino all’interno di questo progetto ha dato la propria disponibilità a partecipare all’azione del progetto che riguarda la tutela della coturnice alpina che passa attraverso la difesa delle zone a pascolo”.
Tra i galliformi la coturnice (Alectoris greca saxatillis) è una specie di interesse comunitario, il cui status è molto critico.
A partire, infatti, dalla seconda metà del secolo scorso la popolazione di coturnice è stata interessata da un significativo decremento.
Originariamente era una specie legata alle steppe che sulle Alpi ha trovato un ambiente adatto alle proprie esigenze nelle aree a vegetazione erbacea ben esposte e caratterizzate da un certo grado di acclività nonchè da depositi e affioramnenti rocciosi.
Si tratta di ambienti in molti casi creati dall’uomo per ricavare pascoli da destinare sopratutto alle greggi, che con la loro azione di brucatura li conservano.
La scomparsa da parecchi decenni sulle montagne dei grandi greggi di pecore e di capre ha determinato la progressiva ricolonizzazione della vegetazione arborea e arbustiva con conseguenze negative per la sopravvivenza delle popolazioni di coturnice.
In alcune aree delle Alpi questa specie è scomparsa, mentre è ancora presente in questa area protetta.
Il progetto prevede un’azione dimostrativa che si propone di arrestare in parte la perdita degli habitat, attraverso il recupero del pascolo ovino in alta montagna. Per questa ragione la Provincia ha messo a disposizione al Parco un gregge di pecore, in comodato gratuito.
“Al Parco – sottolinea il Responsabile del Settore Ricerca del Parco, Piergiovanni Partel – è stata data la possibilità di individuare aziende zootecniche alle quali assegnare, con un apposito contratto, il gregge al fine di garantire il pascolamento su specifiche aree poste tra la Val Canali e Rolle”.
Con questi primi 16 esemplari è iniziata la collaborazione con gli allevatori che hanno dato la loro disponibilità a collaborare al progetto.
Si ricorda agli allevatori che è ancora possibile, contattando l’Ente Parco, dare la disponibilità per l’iniziativa.
Nel progetto è previsto anche l’utilizzo dell’asino, quale presenza in grado di rallentare l’imboschimento e la perdita dell’habitat.