Sono diventate un classico le “passeggiate” che si tengono in estate lungo il Sentiero “Le Muse Fedaie”, in Val Canali. Occasioni per conversare sui temi dell’ambiente, della cultura e della letteratura, ma anche dell’attualità con scrittori, esperti di montagna e giornalisti.
Dopo l’appuntamento a luglio con il giornalista e scrittore, Piero Badaloni, nei giorni scorsi è stata protagonista Nives Meroi, una delle più forti alpiniste del mondo, nella sua carriera ha scalato dodici dei quattordici ottomila della terra.
Per Fabbri nel 2013 ha pubblicato “Sinai”, scritto con Vito Mancuso.
Un lungo racconto, quello di Nives Meroi, che ha fatto tappa in ogni postazione del percorso ed ha spaziato sulla straordinaria esperienza degli Ottomila della Terra, insieme al marito Romano Benet. Una grande passione verso l’alpinismo e la montagna.
Ma guardando le splendide cime della Val Canali illuminate dal sole del pomeriggio il pensiero è andato anche agli inizi della sua esperienza di scalatrice.
“Le Alpi sono state le montagne degli inizi – ha voluto ricordare Nives Meroi – dove ho imparato davvero l’importanza di salire nella maniera più leggera ed essenziale che mi ha portato a scalare sempre senza ossigeno né portatori d’alta quota“.
L’appuntamento era inserito all’interno di “Luoghi da leggere”, un progetto biennale finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.