Tra i mammiferi i Chirotteri sono sicuramente uno tra i gruppi più interessanti, anche in considerazione della loro capacità di volare. Nei primi anni 2000 l’Ente Parco ha commissionato all’Università degli Studi di Padova una ricerca, che ha portato a conoscere vari aspetti dei pipistrelli. Nel corso del 2020 tenuto conto del periodo trascorso dal primo studio e considerate le previsioni delle Misure di conservazione specifiche contenute nel Piano di Parco, l’Ente Parco ha affidato una nuova ricerca alla Albatros s.r.l. di Trento, che da molti anni si occupa di queste entità faunistiche.
Recentemente è stata consegnata la relazione sul primo anno di indagini, che ha evidenziato dati di estremo interesse, ancorché provvisori.
Le specie confermate per l’area a Parco sono il barbastello (Barbastella barbastellus), il vespertilio di Daubenton (Myotis daubentonii), il vespertilio di Natterer (Myotis nattereri), il vespertilio mustacchino (Myotis mystacinus), la nottola comune (Nyctalus noctula), il pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus), l’orecchione alpino (Plecotus macrobullaris), l’orecchione bruno (Plecotus auritus) e il serotino comune (Eptesicus serotinus), alle quali vanno aggiunte una o due ulteriori specie di vespertili (vespertilio maggiore (Myotis myotis) e vespertilio di Blyth (Myotis blythii)) e, forse, anche il vespertilio di Bechstein (Myotis bechsteinii) e la nottola di Leisler (Nyctalus leisleri).
Nel contempo le nuove specie accertate sono state il serotino di Nilsson (Eptesicus nilssonii), il serotino bicolore (Vespertilio murinus), il molosso di Cestoni (Tadarida teniotis), il pipistrello di Savi (Hypsugo savii), il pipistrello soprano (Pipistrellus pygmaeus), il pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii) e il pipistrello di Nathusius (Pipistrellus nathusii).
I disegni dei Chirotteri a lato sono di Paolo Paolucci