Nella primavera del 2000 hanno preso avvio i rilasci di stambecco nel Gruppo montuoso delle Pale di San Martino, nel Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino.
Nel triennio 2000-2002 sono stati rilasciati 30 esemplari (15 maschi e 15 femmine) provenienti dal Parco Regionale delle Alpi Marittime (Cuneo I).
Sino al 2007 la consistenza della colonia è progressivamente aumentata arrivando nella primavera dello stesso anno a 55-60 capi.
Successivamente il nucleo è stato colpito da una epidemia di rogna sarcoptica (Sarcoptes scabiei), con una mortalità di circa il 75%, verificatasi in meno di un anno (luglio 2007 – aprile 2008).
Successivamente il nucleo è stato colpito da una epidemia di rogna sarcoptica (Sarcoptes scabiei), con una mortalità di circa il 75%, verificatasi in meno di un anno (luglio 2007 – aprile 2008).
Nel 2010 l’Ente Parco, la Provincia autonoma di Trento e la Provincia di Belluno hanno firmato un Protocollo d’intesa nel quale si prevedeva la prosecuzione dell’operazione di reintroduzione dello stambecco.
Sulla scorta di detto protocollo, tra il 2010 e il 2013, stante le ridotte dimensioni della colonia, si è proceduto ad una operazione di rinforzo con 14 capi (7 maschi e 7 femmine) provenienti dalla colonia delle Marmarole (Belluno I), dove la rogna sarcoptica ha già provocato varie epidemie, ma con tassi di mortalità contenuti.
Nell’autunno del 2017 la popolazione delle Pale ha raggiunto una consistenza di circa 70 stambecchi.
Nel corso del 2018 l’Ente parco ha aderito al progetto Interreg Alcotra LEMED – IBEX che ha l’obiettivo di proporre strumenti e processi condivisi di gestione conservativa dello stambecco, attraverso l’elaborazione di protocolli innovativi di monitoraggio, di raccomandazioni e di buone pratiche di gestione della specie e dei suoi habitat, e di processi di coinvolgimento degli attori socio-economici e delle comunità locali, in risposta alle raccomandazioni generali della IUCN.