Il progetto del Parco, all’interno del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020, rivolto al recupero e al mantenimento delle aree a prato all’interno dell’area protetta, contiene delle azioni che prevedono l’adozione di pratiche gestionali, volte anche alla tutela degli habitat e di specie faunistiche.
Fra queste specie troviamo il re di quaglie, rallide caratterizzato da uno status critico a livello mondiale, con particolare riferimento all’Europa occidentale.
Questa importante specie è legata, per la riproduzione, agli ambienti prativi di media montagna, con preferenza per prati caratterizzati da una altezza della vegetazione media od elevata (maggiore di 30 centimetri), ma con basse densità di vegetazione al suolo, che stanno progressivamente scomparendo.
Il declino della specie appare legato proprio alle modificazioni ambientali verificatesi negli ambienti riproduttivi, come pure alla meccanizzazione delle operazione di fienagione, che comportano perdite elevate soprattutto a carico dei nidi e dei pulcini, se condotte nel periodo di cova e allevamento.
In attuazione alle Misure di conservazione specifiche del Piano di Parco, l’azione di tutela del re di quaglie si pone l’obiettivo di tutelare gli ambienti riproduttivi di questa specie attraverso la sottrazione di una serie di superfici prative alla consueta attività di sfalcio, posticipandone annualmente l’utilizzo successivamente al 31 luglio e regolamentando altre pratiche gestionali quali le concimazioni ed il pascolo.
In tale modo si creano delle aree in cui si garantisce il mantenimento di un habitat idoneo per la specie durante l’intero ciclo riproduttivo.
Allo stesso tempo l’obiettivo è quello di migliorare la qualità dei prati stessi; qualità intesa come espressione della biodiversità floristica e faunistica presente e quindi derivante anche dalla messa in pratica di consone· modalità gestionali, con particolare riferimento alla effettuazione di concimazioni organiche commisurate alla effettiva esigenza del le comunità vegetali presenti e all’adozione di misure gestionali atte a garantire il rispetto della fauna selvatica.
Nel caso del re di quaglie l’obiettivo risulta importante, alla luce delle esigenze ecologiche della specie che sembra prediligere ambienti prativi pingui, rifuggendo tuttavia i prati iperconcimati; nel contesto di riferimento, tuttavia, sono state osservate situazioni diversificate.
Al progetto hanno aderito 8 aziende agricole per una superficie complessiva di circa 28 ettari.