L’Università di Roma Tre, in collaborazione con il Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino, dal 2014 ha intrapreso i primi studi di carattere idrogeologico del gruppo montuoso delle Pale di San Martino. Le indagini sono iniziate con rilevamenti di carattere regionale e si sono focalizzati sullo studio dell’acqua sotterranea nel suo punto di emergenza in superficie, che viene definito “sorgente”.
I censimenti ufficiali della Provincia Autonoma di Trento e dell’ARPAV riportavano la presenza di oltre 500 sorgenti nel territorio delle Pale. A partire da maggio 2018, grazie ad un contributo biennale della Fondazione Caritro, è stato avviato un nuovo progetto di ricerca post dottorato con lo scopo di approfondire le conoscenze idrogeologiche degli anni precedenti. L’obiettivo del progetto è quello di effettuare il primo monitoraggio delle portate in continuo delle sorgenti principali presenti nell’area. A tal fine sono stati installati alcuni sensori di livello e di temperatura presso le sorgenti principali, incluse le sorgenti Pradidali e le sorgenti delle Acque Nere, che forniscono acqua potabile al Primiero. Mediante misure periodiche manuali, viene effettuata una correlazione tra i livelli misurati in continuo con le portate erogate dalle sorgenti, in modo da ottenere gli andamenti delle portate nel tempo. Utilizzando i dati di portata in continuo e dati climatici, inoltre, è possibile impostare modelli previsionali di evoluzione della risorsa idrica in funzione dei cambiamenti climatici e/o delle modifiche d’uso e di richiesta della risorsa stessa.
La ricerca è stata realizzata con il contributo di