Il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino e l’Università di Friburgo promuovono, per il prossimo 5 ottobre, a Mezzano (TN), un Convegno per fare il punto sulla ricerca, in corso da alcuni anni, riguardante lo status della popolazione di gallo cedrone nell’area protetta.
Il gallo cedrone, va ricordato, è il più grande fra i galliformi italiani ed è ormai scomparso dalla maggior parte delle foreste delle Alpi; per questi motivi rientra tra l’altro nell’elenco delle specie tutelate dalla normativa europea, la cosiddetta “Direttiva Uccelli”.
Nell’area del Parco questa splendida specie fortunatamente è ancora presente con una densità significativa, ed il Piano faunistico del Parco specifica che i tetraonidi necessitano di ulteriori approfondimenti circa il loro status. Nel 2007 vi furono i primi contatti con la Prof. Ilse Storch, docente dell’Università di Friburgo, tra i maggiori studiosi di tetraonidi a livello mondiale tanto da essere il referente per tali specie della IUCN (Organizzazione mondiale per la conservazione della natura) e con il dott. Luca Rotelli, noto esperto di galliformi, che hanno consentito di gettare le basi per la realizzazione della ricerca nel Parco.
La ricerca prevede l’acquisizione di approfondite conoscenze sulla specie, in particolare sugli spostamenti e sulle esigenze ambientali, indagando anche i fattori che influenzano la dinamica di popolazione al fine di individuare idonee misure di conservazione.
Nell’ambito della ricerca, nel triennio 2009-2011 sono stati catturati sulle arene di canto dell’area protetta e delle aree limitrofe 20 galli cedroni, a cui sono stati applicati piccoli radiocollari di appena 19 grammi di peso, che hanno permesso di seguire i loro spostamenti nel corso del tempo, consentendo di raccogliere importanti dati sugli spostamenti e l’utilizzo dell’habitat.
Al convegno seguirà il consueto incontro dei ricercatori alpini che si occupano di gallo cedrone, evento a cadenza annuale della durata di tre giorni che viene svolto a rotazione in varie località europee e che quest’anno sarà organizzato dal nostro Parco e dall’Università di Friburgo, in collaborazione con l’Agenzia delle Foreste Demaniali della P.A.T., la Consulta distrettuale dei cacciatori di Primiero e il Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento. La presenza nel Parco in quell’occasione di importanti e stimati ricercatori europei è testimonianza diretta dell’importanza della ricerca in corso, che travalica l’ambito strettamente locale e sta fornendo dati ed informazioni di rilevanza assoluta per la conservazione di una delle specie regine dei nostri boschi.