All’interno dei diversi progetti di conservazione attivati in Val Canali, procede e si consolida la reintroduzione delle due razze di pecore, Lamon e Tingola, a rischio di estinzione.
La prima era stata allevata sin da tempi antichi a Primiero e nel Vanoi e nell’area bellunese ad Arsiè, Feltre, Fonzaso, Sovramonte e Lamon, dal quale la razza ha preso il nome.
La razza Tingola o Fiemmese, nome alto atesino Villnosser Brillenschaf, veniva allevata nelle vallate delle Dolomiti come la Val Badia, la Val di Funes e la Val d’Ega ed è diffusa anche in Trentino, nelle valli di Fiemme e di Fassa e in alcune zone della Valsugana.
Al gregge del Parco, nelle scorse settimane, si sono aggiunti tre agnellini che portano ora ad undici i capi presenti.
Oltre gli aspetti della conservazione, come quello di contribuire al mantenimento del territorio e delle zone a pascolo, habitat importanti per alcune specie animali come la coturnice e l’aquila reale, l’introduzione di queste pecore permette di valorizzare le lane autoctone chiudendo una filiera da anni dimenticata per ritornare ad utilizzare, sotto varie forme, la lana vergine naturale.
La ricostruzione della filiera ha portato al recupero anche di antiche pratiche e saperi, che il Parco sta facendo conoscere e valorizzando con una serie di corsi.
Vi partecipano hobbiste e artigiane, per far conoscere le lane delle pecore e far apprendere le varie tecniche: dalla lavorazione a mano del feltro alle varie tecniche di tintura, dall’uncinetto alla filatura a mano con il fuso, dai ferri alle basi della tessitura. Ma sono stati anche strutturati per capacità diverse poiché prevedono vari livelli di difficoltà.
La reintroduzione delle pecore sta progressivamente rendendo partecipi le piccole realtà artigiane che potranno trasformare e rivalutare le varie tipologie di lana e nel contempo creare un ritorno economico e d’immagine per la loro attività ma anche per l’ambito coinvolto, proponendo un prodotto naturale, dalle indubbie qualità salutari, versatile e sostenibile.
L’impegno di allevatori conferenti, soci, artigiane, donne rurali insieme al Parco, ognuno con la propria competenza ed esperienza, hanno permesso di far ripartire una bella realtà.
Un progetto che vede come importanti partner l’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente “Antonio Della Lucia” di Feltre (Vellai), la Federazione provinciale Allevatori Trento e l’Associazione la “Fea de Lamon”.
Tutti possono partecipare a questo importante progetto, infatti da alcuni mesi è stata attivata una raccolta di fondi sul sito “La Buona Causa”.