Le sessioni del Simposio, con 17 comunicazioni orali e 11 comunicazioni poster, hanno affrontato le principali tematiche di ricerca che caratterizzano l’attuale panorama lichenologico internazionale: biologia, biodiversità, ecologia e conservazione, con particolare riferimento alle sfide poste dal cambiamento climatico e dalle alterazioni degli habitat naturali. Le relazioni tra diversità lichenica e gradienti ambientali come aumento di altitudine o distanza dal fronte di scioglimento dei ghiacciai, le possibilità di acclimatazione di specie d’alta quota nell’attuale scenario di riscaldamento globale, le metodiche di campionamento ed analisi dei dati sulla distribuzione delle specie per la compilazione di Liste Rosse, l’importanza di studiare e valorizzare – oltre che di conservare – materiali storici negli erbari e di produrre database che aggreghino i dati disponibili per territori ampi rendendoli fruibili da ricercatori e grande pubblico, sono solo alcuni dei molti argomenti trattati nelle comunicazioni proposte dai relatori.
Le relazioni ad invito hanno dato la possibilità ai partecipanti di spaziare tra molti ed interessanti argomenti ascoltando esperienze autorevoli. Il prof. Juri Nascimbene (Università di Bologna) ha introdotto il contesto dell’area territoriale del Parco dal punto di vista lichenologico, unendo biodiversità, aspetti storici e conservazione. Il prof. Martin Grube (Università di Graz) ha offerto una panoramica all’avanguardia sulla variabilità che si riscontra nella composizione della simbiosi lichenica. Il prof. Christoph Scheidegger (Istituto Federale di Ricerca per la Foresta, la Neve e il Paesaggio) ha sintetizzato oltre trent’anni di esperienza nella protezione e reintroduzione dei licheni in Svizzera. Il prof. Pier Luigi Nimis (Università di Trieste) ha spaziato in un excursus sulle Alpi e sul loro biota lichenico, con particolare attenzione agli elementi condivisi con i biomi artici e boreali.
Sempre il prof. Nimis, lichenologo di fama mondiale e fondatore della Società Lichenologica Italiana, è stato protagonista dell’evento divulgativo rivolto al grande pubblico “Alla scoperta del misterioso mondo dei licheni”, ospitato nel pomeriggio del 3 luglio dalla Biblioteca di Fiera di Primiero, che ha ottenuto un grande successo di pubblico.
Grande successo è stato riscosso anche dalle due escursioni, che hanno consentito ai partecipanti di osservare sul campo la ricchissima biodiversità lichenica presente nel Parco, esplorando un itinerario su roccia silicea nella fascia subalpina, nella zona Cavallazza-Colbricon, e uno su roccia calcarea nella fascia montana, in Val Canali.
I licheni sono organismi costituiti dalla simbiosi tra un fungo, un organismo unicellulare fotosintetico (alga verde o cianobatterio) e diversi altri microorganismi. Sono in grado di colonizzare quasi ogni tipo di substrato (roccia, suolo, corteccia, legno morto) e di vivere praticamente in tutti gli ambienti terrestri, ma sono estremamente sensibili alle alterazioni ambientali causate dall’uomo e all’inquinamento. Per questo motivo, sono riconosciuti come ottimi indicatori di qualità ambientale, e possono anche essere usati per interpretare le conseguenze dell’inquinamento, del cambiamento climatico e delle alterazioni degli habitat naturali.
Il Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino è un’area particolarmente importante per i licheni delle Alpi: qui si trova infatti, in una superficie pari allo 0.06% del territorio alpino, ben il 30% delle specie licheniche segnalate finora sull’intera catena montuosa. Ciò è dovuto sia alle straordinarie caratteristiche del territorio tutelato dal Parco, che presenta un’elevata eterogeneità ambientale, geologica e climatica, sia alla lunga storia di esplorazione lichenologica che esso può vantare. Le prime ricerche in questo senso si devono al bavarese Ferdinand Arnold, che compì approfonditi studi nella seconda metà dell’Ottocento; nel Novecento, questa esplorazione fu continuata principalmente dai lichenologi di Graz, guidati dal prof. Josef Poelt, mentre negli ultimi decenni è stato prevalentemente il prof. Juri Nascimbene a perpetuare questa tradizione. La mole di conoscenze accumulate in oltre 150 anni di ricerca ha consentito di stilare una checklist dei licheni presenti nel Parco e nei territori limitrofi, che riporta lo straordinario numero di 916 specie appartenenti a 270 generi, 75 famiglie e 26 ordini.
Questa checklist, oltre a consacrare l’importanza del Parco come hotspot di biodiversità lichenica, è anche stata la base per il progetto Dolichens, che mira ad aggregare e rendere disponibili per la consultazione tutte le informazioni esistenti sui licheni delle Dolomiti e delle aree contigue. Il database Dolichens, liberamente consultabile online (https://italic.units.it/dolichens/), viene costantemente aggiornato con nuovi dati: anche quelli raccolti durante le escursioni del Simposio andranno così ad incrementare ulteriormente la checklist del Parco e dell’area dolomitica.
Il Primo Simposio di Lichenologia Alpina è stato organizzato dal Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino in collaborazione con i lichenologi delle Università di Bologna (Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, BIOME Lab) e di Graz (Dipartimento di Biologia). L’evento è per ora unico nel suo genere, ma l’auspicio è che il clima creatosi – informale e piacevole, ma allo stesso tempo ricchissimo di spunti di elevato tenore scientifico – possa portare allo stabilirsi di un incontro periodico tra lichenologi alpini, organizzato di volta in volta da sedi diverse.