Lo studio è proseguito fino al 2020 grazie al supporto economico della Fondazione Caritro. Recentemente sulla rivista internazionale “Water” è stato pubblicato l’ultimo articolo scientifico sulla tematica, a cura di Giorgia Lucianetti (ricercatrice dell’Ente Parco Paneveggio-Pale di San Martino), Daniele Penna (Università di Firenze), Lucia Mastrorillo e Roberto Mazza (Università degli Studi Roma Tre), riguardante in particolare il ruolo della neve nella ricarica delle sorgenti.
Grazie al confronto tra gli isotopi stabili misurati nelle acque sorgive e nelle precipitazioni è stato possibile quantificare il contributo della fusione nivale e della pioggia nell’alimentazione delle sorgenti principali del gruppo montuoso. Tale contributo risulta variabile nel tempo e nello spazio, con una prevalenza di fusione nivale nelle acque sotterranee nel periodo tardo-primaverile ed estivo e un contributo prevalente delle piogge nel periodo autunnale. Le diverse sorgenti monitorate mostrano inoltre una diversa percentuale di pioggia e neve in funzione della quota di ricarica delle stesse. Sorgenti ricaricate a quote elevate, come le sorgenti del Travignolo, risultano alimentate prevalentemente dalla fusione nivale, al contrario di sorgenti ricaricate a quote inferiori ai 2000 m, come le sorgenti Acque Nere, che risultano alimentate in prevalenza dalla pioggia. Nel periodo di monitoraggio è stato riscontrato inoltre che la fusione nivale contribuisce più della pioggia a sostenere sia il flusso di base delle sorgenti che i periodi di alto flusso. (La foto dell’Altopiano delle Pale di San Martino è di Carlo A. Turra e la foto a fianco della Val Venegia è di Giorgia Lucianetti)
L’articolo è consultabile al seguente link https://www.mdpi.com/2073-4441/12/8/2256)