All’interno del Parco i prati racchiudono una straordinaria ricchezza di biodiversità.
Le superfici mantenute a prato da sfalcio sono in buona parte costituite da habitat “Natura 2000”, che hanno una forte valenza conservazionistica per la ricchezza e la varietà della flora.
Lo scorso lunedì 4 novembre, a partire dalle ore 14, presso la “Sala Negrelli” della Comunità di Primiero, è stato presentato il lavoro realizzato per il progetto “Analisi della relazione tra gestione dei prati da sfalcio, biodiversità floristica e ricadute economiche in 4 aree ubicate nei Parchi appartenenti alle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO”.
Nei saluti il Presidente del Parco, Valerio Zanotti e il Direttore Cristiano Trotter, hanno evidenziato l’importanza di un approfondimento multidisciplinare, da parte di Università ed Enti di ricerca, di questo tema importante sul piano della conservazione e della salvaguardia del paesaggio.
Nel corso del pomeriggio sono intervenuti:
Introduzione dell’arch. Pierpaolo Zanchetta, coordinatore della Rete del Patrimonio Paesaggistico e delle Aree Protette della Fondazione Dolomiti UNESCO
Prati e pascoli alpini tra valenze paesaggistiche, zootecniche ed ecologiche. Stefano Bovolenta, docente di Alpicoltura, Università degli Studi di Udine
Biodiversità vegetale e qualità nutrizionale del foraggio di prati permanenti del territorio Dolomiti UNESCO. Davide Pasut, dottore forestale, Biosfera Srl
Monitoraggio del valore nutrizionale dei foraggi freschi e affienati mediante spettrometria NIR. Alberto Romanzin, docente di Alimentazione e Nutrizione animale, Università degli Studi di Udine
Il telerilevamento satellitare per il monitoraggio e la gestione sostenibile del patrimonio prato-pascolivo alpino. Damiano Gianelle, dirigente Centro Ricerca e Innovazione, Fondazione E. Mach ed Enrico Sturaro, docente di Zootecnia, presso l’Università di Padova.