I roditori sono considerati degli ottimi sistemi modello per lo studio dei cambiamenti ambientali e climatici di un’ampia gamma di ecosistemi, sia urbani che naturali, grazie alla loro ampia diffusione in diversi habitat e al loro rapido ritmo vitale. Essi infatti sono coinvolti nella dispersione di semi, polline e spore fungine e nel rimescolamento del suolo contribuendo così alla composizione della vegetazione e alla rigenerazione delle foreste. Inoltre, i roditori svolgono un ruolo cruciale nella catena trofica, sostenendo le comunità di predatori come importanti prede.
Inoltre, essi fungono anche da serbatoi per una ampia varietà di micro e macroparassiti alcuni di essi anche zoonotici. In questo senso, i roditori hanno vissuto accanto agli esseri umani per molti secoli, condividendo le nostre case, i nostri campi e il nostro cibo, quindi non sorprende che abbiamo condiviso anche gli agenti patogeni. Storicamente, le epidemie di peste causate dai roditori hanno provocato una massiccia mortalità umana in Italia e in Europa e, sebbene questa malattia sia stata tenuta sotto controllo, altre malattie dei roditori causano ancora una significativa mortalità e morbilità in tutto il mondo.
Dal 26 al 30 maggio, nel contesto di Villa Welsperg, nel cuore del Parco di Paneveggio-Pale di San Martino, i ricercatori della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (TN) insieme a esperti internazionali, discuteranno dei fattori associati alle zoonosi trasmesse dai roditori.
