L’Assemblea generale dell’ONU ha dichiarato il 2011 Anno Internazionale delle Foreste.
È iniziato ufficialmente lo scorso 24 gennaio con il Forum delle Nazioni Unite che si è tenuto a New York.
L’obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza della popolazione mondiale su come migliorare la salute di tutti i tipi di foreste, che coprono il 31% della superficie della Terra.
Le foreste sono infatti la linfa vitale per tutti gli esseri viventi, un po’ come l’acqua, e partecipa allo sviluppo della biodiversità: da esse ricavano nutrimento, protezione e ossigeno; inoltre sono fondamentali per l’abbattimento della CO2 e per la produzione di vapore acqueo che mantiene costante la distribuzione delle piogge e l’andamento del clima.
L’aria che respiriamo, l’acqua, il cibo di cui abbiamo bisogno per sopravvivere, la varietà della vita sulla Terra, il clima che modella il nostro presente e futuro dipendono direttamente dalle foreste.
Inoltre esse rappresentano il più grande deposito di carbonio al mondo, attualmente equivalente alla quantità presente nell’atmosfera. È facile dunque intuire che salvarle è il mezzo più rapido ed economico per ridurre le emissioni globali e l’effetto serra.
Le foreste sono uno dei simboli del Parco.
È il caso di Paneveggio e la sua maestosa foresta demaniale, un vasto lembo di bosco che si estende per circa 2700 ettari a ventaglio sull’alto bacino del Travignolo, tra la catena del Lagorai, le Pale di San Martino e le Cime di Bocche, a una quota compresa tra i 1400 e 2150 m.
Qui gli abeti rossi costituiscono quasi il 90 % degli alberi della foresta e tra di essi ne sopravvivono ancora di secolari, che possono raggiungere i 40 m di altezza.
E poi le foreste demaniali di Valsorda e Valzanca, nel Vanoi con un’estensione di 1600 ettari.
Dopo l’Anno Internazionale della Biodiversità, le Nazioni Unite hanno deciso di continuare con queste politiche, proclamando l’intero periodo 2011-2020 “Decennio della Biodiversità“.
E come non ricordare allora che alla biodiversità, in uno dei luoghi simbolo dell’area protetta, il Parco ha dedicato un progetto “Val Canali, una Valle biodiversa”.